in particolare quanti di loro non hanno ancora l’età per votare.
Sono un padre che pensa convintamente che per il bene delle sue figlie e di sua nipote farebbe qualunque cosa.Conoscere l’impegno del vostro movimento per il clima ha portato me e la comunità che rappresento e che vivo, l’Associazione ARCI Caccia, a riflettere sulle nostre responsabilità di cittadini e cacciatori per non esserci fatti sentire se non poco o niente in questa battaglia. Qualche eccezione c’è stata come Mauro Corona che ha dedicato la sua esperienza alla conservazione di un patrimonio mondiale: i suoi boschi.
Abbiamo letto delle vostre manifestazioni che si svolgono senza bandiere politiche e di associazioni. E’ comprensibile per le divisioni che possono alimentare le “bandiere” ma credo, che nell’emergenza che stiamo vivendo, la casa di tutti vada difesa anche con un lavoro di squadra.
C’è bisogno di ritrovarsi, di avere luoghi di vita comune da quelli più moderni, la rete, ma senza dimenticare quelli più antichi ove donne e uomini, giovani e anziani, si ritrovino guardandosi negli occhi e prendano maggiore consapevolezza del pericolo climatico e del cosa ciascuno di noi deve fare per cambiare il proprio stile di vita. Così come nei ricordi della mia giovinezza riaffiorano le persone, le famiglie che nella campagna veneta si aiutavano l’un l’altra con l’unico spirito della reciprocità per i lavori della trebbiatura, della vendemmia e della costruzione della propria casa, così noi dobbiamo essere al vostro fianco per aiutarvi a costruire la solida casa del domani.
Non è mia volontà fare paternali ma esprimere il pensiero di un popolo – quello venatorio – in parte anziano, che ha responsabilità nei “mali” che distruggono il pianeta: clima, inquinamento, plastiche che hanno bisogno di essere contrastati in maniera radicale mentre occorre energia pulita, agricoltura a chilometri zero, biologica e ecosostenibile. Abbiamo il dovere di imparare a cambiare, pur se in età più avanzata della vostra. E’ un nostro dovere. Queste poche righe per comunicare perché vogliamo, noi dell’ARCI Caccia, indipendentemente dal nostro interesse particolare, metterci dalla parte del futuro ritenendo che possiamo essere utili.
Sosteniamo il cambiamento senza porci il problema delle vostre idee in materia di caccia perché siamo convinti che siete post ideologici e che la nostra funzione di sentinelle dell’ambiente è e sarà necessaria e riconosciuta in un mondo che è complesso. Se il “panico” che deriva dalle modificazioni climatiche potrà, non per le chiacchiere ma per i fatti, essere sostituito dalla speranza non irrazionale ma confortata da ragioni, sarà solo perché si sono avviati percorsi che, giorno dopo giorno, spengono il pericolo di incendio della casa comune.
Questa lettera è scritta anche con l’egoismo di chi pensa alle proprie figlie e ai figli di tanti altri.
Mia figlia che forse, anche perché frequenta insieme a me e al suo cane da caccia, le campagne che amiamo, è stata la prima interessata alla lettura del libro di Greta.
Le mie figlie mi hanno spronato a cercare di essere un padre migliore. I “venerdì” di quanti si ritrovano idealmente e fisicamente a lottare contro il cambiamento climatico meritano una crociata mondiale.
Guardiamo ai cittadini del mondo, pensiamo alla disumanizzazione dei rapporti, alla salute, all’alimentazione, alla qualità della vita, diritto di ciascun popolo, sopra le ideologie: affermiamo che sprecare è criminale.
Parliamo di più di questi drammi perché ciascuno valuti le proprie responsabilità per correggerle singolarmente e cambiare le strategie delle Associazioni e dei Movimenti e con esse la Società tutta .
A margine di «Fridays for future» ci sentiamo nuovi ma anche antichi protagonisti dell’ecologia che vogliono tornare in campo per l’interesse generale.