Cabina di Regia Toscana: A caccia andiamo tutti o non va nessuno!!!
I cacciatori toscani, che perfettamente consapevoli di trovarsi nella ben nota pandemia, da sempre si sono comportati con la più totale correttezza, sia sul terreno di caccia che nella vita, sono rimasti delusi dalle decisioni assunte dal Governo, che nello stilare il DPCM, infatti, seppur non nominando mai l’attività venatoria, ne impedisce la pratica nelle regioni dichiarate “rosse”, limitandola, ingiustamente, solo al territorio del proprio comune di residenza nelle zone “arancioni”.
Riteniamo profondamente ingiusto impedire una pratica in cui le possibilità di contagio potrebbero essere sporadiche e ridottissime, certamente minori che in tante altre attività, alcune anche sportive, per le quali il DPCM mantiene, naturalmente con le dovute cautele, la possibilità di un normale svolgimento.
Le Associazioni Liberacaccia, Italcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, intendono difendere il mondo venatorio, levando alta la protesta verso le istituzioni a tutti i livelli. Per questo hanno richiesto alla Regione Toscana, di permettere, quando i contagi caleranno e torneremo in zona “arancione”, la pratica venatoria in tutto il territorio dell’ATC e nel distretto al quale siamo iscritti per tutte le tipologie di caccia: Migratoria, Stanziale, Ungulati.
Rimane il fatto, stando così le cose, che fra poco tempo assisteremo ad un’esplosione di specie invasive e predatrici tali da arrecare gravi danni ai prodotti agricoli e alle altre specie stanziali.
Vogliamo dare ancora tempo alle Associazioni Agricole di categoria, sempre presenti nei comitati di gestione degli ATC ed in Regione, agli incontri presso l’Assessorato di competenza, perché può anche esserci sfuggito, ma non abbiamo visto un comunicato di solidarietà verso il mondo venatorio. Ricordiamo che si tratta di due categorie, agricoltori e cacciatori, legate indissolubilmente nella gestione del territorio agro-silvo-pastorale e sarebbe di grande aiuto far vedere che questo settore agisce con unità di intenti.
In questa ottica, vista l’inconsistenza della decisione, a nostro avviso assurda, di fermare la caccia, e al contempo di usufruire comunque dell’aiuto di chi viene ogni volta “calpestato” nei propri sacrosanti diritti, derivanti dal pagamento di ben “profumate” tasse di concessione, le associazioni sopra riportate, vista l’incertezza normativa riguardo alla possibilità di esercitare l’attività venatoria, sconsigliano alle proprie GGVV e a tutti i soci abilitati al controllo in art. 51 e 37, di partecipare a operazioni di controllo e contenimento di alcun genere o tipologia. Si intervenga da parte della Regione in maniera decisa ed efficace presso i Ministeri competenti, rimediando alla disastrosa ingiustizia perpetrata verso la nostra categoria e tutto l’indotto economico, come le aziende agrituristiche, gli allevamenti, ecc…, che le ruota attorno.
Il bosco non contagia! Il motto che le Associazioni lanciano alle istituzioni e a tutti i cacciatori, soci e non, della Toscana è “O TUTTI, OGNUNO NELLA SUA TIPOLOGIA DI CACCIA, O NESSUNO” e da questo come Associazioni della Cabina di Regia non intendiamo derogare.
Arci Caccia, Enalcaccia, Italcaccia e Liberacaccia