Il periodo precedente all’apertura, ha visto il solito, frenetico, affaccendarsi delle associazioni per ultimare il tesseramento e dare tutto il supporto ai cacciatori per il disbrigo delle pratiche burocratiche necessarie all’avvio della stagione di caccia. Non tutto, però, è filato liscio, complici il Covid e atteggiamenti di alcune istituzioni e della Federazione Italiana della Caccia.
Si parte dalla tragicomica vicenda del Regolamenti per il rilascio dei decreti alle GGVV approvato dalla Città Metropolitana di Firenze, che ci ha visti in prima linea contro una serie di clausole vessatorie che chiedevano dispendiose prove di tiro annuali, escludevano gli ultrasettantenni e comunque tendevano a fissare una serie di lacci e laccioli che complicavano incomprensibilmente la vita a quelli che, a tutti gli effetti, sono operatori volontari. Usciti vincitori da questa battaglia legale ed ottenuto un nuovo regolamento, ci troviamo comunque a dover affrontare problemi su problemi tra cui la mancanza della modulistica necessaria a rinnovare i decreti con le nuove norme. A questo si è aggiunta la tegola dell’errore formale della Regione (già riconosciuto e virtualmente corretto con una proposta di legge che vedrà la luce nei prossimi giorni) che ha inserito la parola “convenzionate” tra le caratteristiche che devono avere le GGVV all’ART 51 della 3/94, e ha causato confusione e blocco dei servizi. Noi, comunque, abbiamo fatto come sempre il nostro dovere, assistendo i cacciatori e partecipando, ove richiestoci dai comuni, alle operazioni di consegna dei tesserini, magari senza ritenere necessario autoincensarci a mezzo stampa. In tutto questo Federcaccia che ha fatto? Ci ha lasciato soli nella battaglia sul regolamento, accettando le condizioni vessatorie per le guardie ed ha firmato, sola fra le Associazioni, la convenzione proposta dall’ATC 4, che ci risulterebbe essere ancora priva dell’approvazione della Regione. Ancora una volta, la chiamata all’unità del mondo venatorio, che sarebbe stata fondamentale, è rimasta inascoltata a fronte di spiccioli interessi di bottega. Tutto questo a quale scopo? Avere guardie attive sul territorio a qualunque costo? Ce ne domandiamo il perché? Per fare vigilanza e interventi di controllo? O piuttosto per fare tesseramento di bassa lega?
Noi a queste logiche non ci prestiamo e continueremo a lavorare sodo per il bene della caccia e dei cacciatori.
Arci Caccia Firenze