La Conferenza dei Presidenti Regionali di Arci Caccia ha inviato nella giornata di oggi la lettera allegata alla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Riconosciute per chiedere concretamente l’attuazione di quanto approvato dalla Cabina di Regia nell’incontro svoltosi presso HIT a Vicenza, ovvero l’attivazione immediata delle Cabine di Regia a livello territoriale su tutti i livelli: Regionali, Provinciali, di ATC, ecc…
Alla Cabina di Regia Nazionale
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Gentili Presidenti,
il Consiglio dei Presidenti Regionali dell’ARCI Caccia ha valutato la grave situazione determinatasi con la Pandemia e le prime ripercussioni che ricadranno, anche pesantemente, sulle prospettive e il ruolo del mondo venatorio. Dopo le discussioni già intervenute dovremo vagliare come rilanciare le competenze che la legge 157/92 affida alle Associazioni Venatorie Nazionali riconosciute.
E’ stata comune considerazione la consapevolezza delle nuove enormi criticità che non hanno precedenti a memoria d’uomo. E’ stato straordinario e proseguirà il lavoro di solidarietà svolto, come naturale per le nostre associazioni con l’impegno dei volontari, dal Presidente Nazionale ai Presidenti Regionali, Provinciali, e di Circolo financo ad ogni singolo socio. Abbiamo tutti, senza bandiere, concorso nella raccolta di fondi e sangue mobilitando i volontari delle nostre Associazioni. E’ stata una testimonianza della sensibilità e della necessità dei cacciatori, fraternamente uniti, per essere utili al Paese.
Di contro, però, non siamo adeguati all’esigenza di unità di intenti, per portare insieme un messaggio univoco, del sistema caccia, al nuovo inizio che attende il Paese.
Pensare di ridurre a “spot” la nostra presenza con solo – ancorchè importanti – messaggi nazionali, è insufficiente ad avvicinarci alla società e ad interpretare i bisogni degli imprenditori agricoli per valorizzarli con la caccia.
Le idee, la forza dei cacciatori devono vederci orgogliosi non di essere un ristretto “gruppo” ma di essere portavoce del pensiero di donne e uomini che vanno a caccia e di quanti gestiscono enti ed istituti faunistici pubblici e privati che amano e praticano l’attività venatoria, che liberano energie positive e che non richiedono indennità o remunerazioni.
E’ l’innamoramento per la caccia senza confini, l’esclusiva unica trasparente voglia di tornare a vivere le nostre campagne, che ci spinge e a portare con noi i fedeli amici cani. Con questo spirito, – riconoscendosi pienamente nel “Manifesto” già sottoscritto dalle Associazioni Venatorie facenti parte della Cabina di Regia Nazionale presentato a febbraio all’HIT Show di Vicenza – sottoscriviamo convintamente la richiesta alle altre Associazioni di costruire “Cabine di Regia”, tavoli, forum, federazioni, o quant’altro (si chiami come si vuole) nelle Regioni e poi negli ATC e nei CA, affinchè si sia in grado di far camminare le nostre idee, nelle Istituzioni e tra i cittadini.
Facciamo conoscere le ottime ragioni di quanti si sono associati con tutti noi per vincere una battaglia di valori per la caccia e non ridurci ad essere considerati solo inerti acquirenti di un’assicurazione obbligatoria. Occorre formalizzare, a pari dignità di appartenenza, il giusto protagonismo del nostro corpo sociale, scoprire il ruolo civile e culturale, dal circolo all’armeria, presidio anch’essa di buone pratiche all’aria aperta. Uniamoci a tutela degli interessi dell’intero comparto, di quanti producono fauna selvatica in Italia, uniamoci tra e negli ATC e CA, con le aziende faunistiche, con allevatori di cani, con i tiratori, con i campioni o dilettanti della FITAV e delle altre Associazioni di tiro. Verifichiamo e costruiamo un nuovo rapporto con le Associazioni Venatorie europee. Ad oggi, purtroppo, si è trattato solo di un rapporto di vertice e, abbiamo l’impressione che nel concreto non abbia fornito norme adeguate per il “carniere” dei cacciatori italiani. Forse è il tempo di promuovere rapporti di scambio e gemellaggi, con quanti della caccia se ne occupano nel loro Paese per gestirla, valorizzando anche reciproci scambi che non possono che arricchire il patrimonio culturale dei cacciatori e dei loro popoli.
Solo uniti esprimiamo meglio una parte dei valori e anche di economia del Paese che, oggi come non mai, non solo merita una energica difesa, ma iniziative di promozione e conquista di nuovi spazi. Se queste affinità ci accomunano sinceramente superiamo alibi e balbettii di comodo legati a retropensieri datati e cominciamo subito, già dai prossimi calendari venatori, a lavorare meglio tutti o se così non sarà, purtroppo, solo con chi ci starà.
Diamo voce oggi alla nostra volontà tramite un porta a porta on-line con la stampa e con ogni altro mezzo, domani tornando al circolo, al bar, nelle armerie.
Noi ci siamo, condividiamo tutti questa volontà convintamente. Fateci sapere.
Cordiali saluti
I Presidenti Regionali ARCI Caccia
Massimiliano Di Luca Presidente ARCI Caccia Abruzzo, Alfonso D’Amato Presidente ARCI Caccia Basilicata, Antonio Paolillo Presidente ARCI Caccia Calabria, Enrico Rosiello Presidente ARCI Caccia Campania, Christian Maffei Presidente ARCI Caccia Emilia Romagna, Graziano Busettini Presidente ARCI Caccia Friuli, Giuseppe Pilli Presidente ARCI Caccia Lazio, Francesco Quaglia Presidente ARCI Caccia Liguria, Ivano Moretti Presidente ARCI Caccia Lombardia, Gabriele Sperandio Presidente ARCI Caccia Marche, Luca Simone Presidente ARCI Caccia Molise, Remo Calcagno Presidente ARCI Caccia Piemonte, Giuseppe De Bartolomeo Presidente ARCI Caccia Puglia, Giovanni Maria Columbano Presidente ARCI Caccia Sardegna, Francesco D’Elia Presidente ARCI Caccia Sicilia, Sirio Bussolotti Presidente ARCI Caccia Toscana, Emanuele Bennati Presidente ARCI Caccia Umbria, Michele Monteleone Presidente ARCI Caccia Valle d’Aosta, Piergiorgio Fassini Presidente ARCI Caccia Veneto
Alleghiamo il testo integrale della lettera: