Arci Caccia Toscana, nei mesi trascorsi e ancora oggi, nonostante le problematiche causate dal Covid, ha intavolato una rete di iniziative che hanno portato i dirigenti in giro per tutta la Regione
Una campagna di ascolto e promozione dei nostri ideali venatori presso i circoli, parte integrante della nostra cultura di gestione ambientale dei territori. Lo abbiamo fatto attentissimi alle norme di sicurezza e, con le conseguenti precauzioni, siamo andati anche dalla politica con documenti coerenti, scritti inequivocabili, che abbiamo reso pubblici. Abbiamo ascoltato critiche ai gruppi dirigenti degli ATC e oggi, a stagione aperta, alla luce anche dei magri carnieri di piccola selvaggina stanziale, dobbiamo, come sappiamo, farci ancora più portavoce delle critiche ma anche alzare di più la voce. Attendiamo l’insediamento della nuova Giunta, dell’Assessore, per riproporre i contenuti del documento apprezzato in campagna elettorale.
Come dimostrato, non abbiamo il vezzo dell’integralismo da Associazione, tanto che in tempi non sospetti i nostri presidenti Nazionali e Regionali hanno proposto un azzeramento delle attuali Associazioni Nazionali per ricostituirne solo una che rappresenti tutti i cacciatori. Da noi è sempre giunta una forte domanda di unità del mondo venatorio, ma il nostro indirizzo unitario ha sempre avuto rispetto dell’autonomia delle altre Associazioni venatorie e riconoscimento del ruolo insostituibile, in Toscana, degli imprenditori agricoli e dell’economia legata alle nostre produzioni e alla qualità del prodotto riconosciuta nel mondo. Questo contatto con il settore, ci rende ancor più consapevoli delle difficoltà che con la crisi si sono abbattute sui più poveri, sui disoccupati, sui pensionati, costringendoli ad abbandonare l’attività venatoria. Per questo ci sentiamo ancora più impegnati a salvaguardare la caccia sociale nella gestione integrata pubblico-privato, per permettere agli appassionati, al di là del loro censo, di vivere la caccia. Stare dalla parte della caccia popolare è la ragione della nostra esistenza ieri, oggi e domani.
Abbiamo condiviso convintamente le scelte fatte in accordo con le associazioni Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia (e talvolta EPS) fatti nella Cabina di Regia Toscana, aperti sempre alle altre associazioni venatorie regionali che avessero voluto partecipare.
Inizia una nuova fase di governo regionale, sarà tempo di concretizzare una riflessione per valutare risultati e limiti degli indirizzi della Conferenza Regionale sulla Caccia del giugno 2019. Alle Associazioni Venatorie Nazionali Riconosciute presenti in Toscana, proponiamo pubblicamente di costituirsi in un soggetto plurale, unitario e rappresentativo, fissando innanzitutto fini, programmi e strumenti nell’attesa di una evoluzione positiva, seria e condivisa di una unità dei cacciatori concretizzabile con la costituzione e fondazione di una nuova e unica associazione. Produciamo una consistente attività cinofila, talvolta in concorrenza, ci ritroviamo sui campi di tiro, i cacciatori si ritrovano nelle Case del Popolo dell’Arci che lentamente stanno riprendendo la loro insostituibile funzione sociale. Inevitabilmente le istituzioni dovranno avviare una fase di verifica del lavoro degli ATC, una nuova occasione da non perdere come nel recente passato, se vogliamo avere riconoscimento del ruolo dei calciatori. La Toscana è stata la Regione che costruì una struttura unitaria del mondo venatorio con l’UNAVI, presente in Regione, nelle province e formalizzata anche in alcuni comuni. Lasciamoci alle spalle la fase, i fatti, le parole e lo spirito annessionistico, dimostrato da altri negli ultimi anni, che si è dimostrato velleitario quanto dannoso per gli interessi dei seguaci di Diana. I nomi non ci interessano proponiamo ai cacciatori, a tutte le associazioni venatorie presenti in Toscana, di costituire un sistema di relazioni federativo strutturato, che coinvolga la base, i territori. Che tenga conto delle specificità delle varie forme di caccia, che dia unitariamente servizi e assistenza e coordini la vigilanza volontaria con quella pubblica nel contrasto del bracconaggio. Alle nostre tessere diamo questi valori oltre al servizio assicurativo. Assicuriamo a chi si è iscritto e a quanti lo diventeranno che noi ci saremo per scrivere lo statuto della Unità, ci confronteremo a viso aperto, per essere forti e presenti nella società e presso tutte le istituzioni toscane. Uniti potremmo essere parte di quel regionalismo sano e produttivo che scorre nelle vene dei cittadini toscani. Noi ci siamo!
Ufficio di Presidenza Arci Caccia Toscana