È ormai irrimandabile la realizzazione di una relazione sullo stato della legge 157/92 e delle leggi in materia di aree protette. Occorre che l’analisi sia approfondita e realizzata con dovizia di particolari.
È tempo di mettere a disposizione del mondo scientifico e legislativo questi dati per attivare un tavolo che metta a confronto cacciatori, agricoltori e ambientalisti, per vedere se è possibile modificare la normativa per migliorarla e affrontare le problematiche che investono non solo il mondo agricolo, ma minacciano la sopravvivenza della stessa fauna selvatica. In questo contesto i senatori Taricco, Cirinnà, Ferrazzi, Biti, Messina, D’Arienzo, Vattuone, Astorre, Boldrini, Manca, Stefano, Iori, Rossomando, Fedeli, Laus, Bini, D’Alfonso, Rojc, Pinotti e Alfieri hanno dichiarato:
Cresce il numero di cinghiali presenti sul nostro territorio: Il senatore Taricco attenziona i ministri delle politiche agricole e dell’ambiente sulla legge 157/92
I Senatori Mino Taricco, Monica Cirinnà e Andrea Ferrazzi, insieme ai colleghi Biti, Assuntela Messina, D’Arienzo, Vattuone, Astorre, Paola Boldrini, Manca, Stefano, Iori, Rossomando, Fedeli, Laus, Bini, D’Alfonso, Rojc, Pinotti, Alfieri, richiamano i Ministeri competenti alla necessità di interventi concreti per contenere la crescita esponenziale delle specie selvatiche – a partire dal cinghiale – che stanno creando una situazione insostenibile per i danni alle aziende agricole e all’ambiente e alla sicurezza sulle strade, e chiedono di partire da dati certi e ufficiali sulla situazione riattivando le procedure previste dall’art. 35 co 1,2 per approntare e presentare alle Camere un’approfondita relazione sull’attuazione della Legge 157/92.
Il territorio italiano, nella sua interezza, ha visto negli ultimi decenni profondi mutamenti ambientali, un costante consumo di suolo, un incremento di aree protette ed in generale di aree forestate a volte purtroppo legate ad un abbandono di quote importanti di agricoltura, soprattutto in aree collinari e montane, con un una crescita esponenziale delle specie selvatiche ed in particolare gli ungulati, che hanno un impatto pesantissimo ed in molti casi insostenibile sulle attività umane in molti aree del Paese.
Interviene il Senatore Taricco: “L’incremento esponenziale di alcune specie, in particolare del cinghiale, sta determinando crescenti problematiche in termini di danni alle coltivazioni, incidenti stradali e rischi di trasmissioni di patologie agli animali domestici o all’uomo. Secondo i dati dell’ISPRA, il cinghiale è responsabile dell’85% dei danni alle attività agricole – danni per oltre 35 milioni di euro”.
Continua il Senatore Taricco: “La legge 157 del 1992 prevede responsabilità ed investimenti di ATC e di CA per il ripristino ambientale, per la gestione, la tutela e la conservazione delle specie selvatiche – con particolare riguardo alle popolazioni di ungulati – e purtroppo a fronte di comportamenti responsabili e virtuosi non sono rare le situazioni di gestioni, anche recentemente finite avanti alla Magistratura, quantomeno discutibili di tali funzioni da parte dei soggetti preposti, che richiedono un costante controllo e monitoraggio.
“Abbiamo così deciso di attenzionare i Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali ed il Ministro dell’Ambiente sull’eventualità di riattivare le procedure previste dall’art. 35 – co 1,2 della L.157/92 affinché predisponga e presenti alle Camere, o quantomeno alle Commissioni Agricoltura e Ambiente, un rendiconto sullo stato attuazione della citata 157/92, una visione complessiva e puntuale, ma soprattutto istituzionalmente ufficiale, dell’attuazione legislativa sul territorio nazionale, sull’efficacia ed anche su eventuali limiti normativi in essere e conseguentemente mettere in condizione il Parlamento e le Istituzioni regionali e locali di poter intervenire in modo efficace sul quadro normativo apportando riforme e/o correttivi miranti ad una migliore gestione del territorio, ad una riduzione dei problemi, dei danni e/o incidenti e complessivamente ad una maggiore efficacia nel conseguimento degli interessi generali” conclude così il Senatore Taricco.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo integrale dell’interrogazione