Istituire un tavolo di confronto con le regioni e con le commissioni parlamentari sull’emergenza cinghiali, coinvolgendo tutti i soggetti interessati per definire un piano straordinario capace di affrontare la questione che è ormai molto seria.
Lo chiedono i senatori del Pd al governo, con un’interrogazione rivolta ai ministri delle politiche agricole e dell’ambiente, presentata dai capigruppo dem nelle commissioni competenti Andrea Ferrazzi e Mino Taricco e sottoscritta dai molti colleghi Mirabelli, Messina, Sudano, Magorno, Sbrollini, Biti, Rojc, D’Arienzo, Vattuone, Grimani.
“Sul territorio nazionale – spiegano i senatori dem – continua l’emergenza cinghiali, una specie più che raddoppiata in 10 anni e che costituisce un danno per l’agricoltura e un rischio per le persone, perché le incursioni degli animali sulle strade causano un numero crescente di incidenti, spesso anche mortali. Solo nei primi 10 mesi del 2018 sono stati registrati 118 eventi gravi che hanno causato 10 morti e 155 feriti. L’escalation dei danni alle coltivazioni, delle aggressioni e degli incidenti è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali presenti in Italia, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città. Nonostante le promesse, finora il governo non ha fatto nulla. Per questo chiediamo un intervento immediato con l’istituzione di un tavolo che pianifichi il contenimento della specie, se necessario anche attraverso un provvedimento legislativo specifico. Un provvedimento – concludono i senatori dem – per scrivere il quale andranno coinvolti tutti i soggetti interessati”
Abbiamo raccolto una dichiarazione al volo di uno dei firmatari, il Senatore Mino Taricco: “I cinghiali stanno diventando una vera emergenza. In alcuni luoghi, oltre a fare danni all’agricoltura, sono un pericolo per la circolazione. Noi, al governo abbiamo chiesto che si convochi al più presto un tavolo a cui far sedere tutti i portatori di interesse. Occorrono provvedimenti legislativi ad hoc, alla cui stesura devono partecipare tutti i portatori d’interesse”
Ed abbiamo chiesto un contributo a Remo Calcagno, Presidente Regionale del Piemonte, conterraneo di Taricco: “La situazione Cinghiale in Piemonte non è meno critica che nel resto del paese, tutto questo è aggravato anche per i vari ricorsi di un mondo ambientalista sempre più integralista che, pur di attaccare la componente venatoria, viene a meno a quelle che sono le esigenze gestionali con scarso senso di responsabilità. Si ritiene opportuno alla luce dei fatti che ora più che mai ci sia un assunzione da parte di tutti di atteggiamenti responsabili lasciando da parte demagogie inutili. In tutto questo la politica deve in modo urgente mettere in campo un progetto gestionale a livello Nazionale per far sì che cittadini, imprenditori agricoli, siano tutelati. Non possiamo che essere soddisfatti dell’iniziativa intrapresa da parte di alcuni Senatori del PD che chiedono con forza di istituire un tavolo di confronto con Regioni e commissioni Parlamentari, fermo restando il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Un problema, se gestito, può diventare una risorsa e noi riteniamo che l’apporto del mondo venatorio responsabile sia fondamentale e utile ad una gestione responsabile del territorio. Il tempo è scaduto!!”
Infine, ha commentato l’iniziativa il Presidente Nazionale Piergiorgio Fassini: “Solo dalla caccia, e dai cacciatori, possono arrivare soluzioni pratiche e attuabili per questo problema. La buona caccia è buona gestione della fauna, i cacciatori sono i primi ambientalisti ed è ora che la società civile ne riconosca l’impegno per la tutela dell’ambiente e del territorio. Chi pratica l’attività venatoria è un cittadino impegnato, con una fedina penale immacolata, che ama trascorrere il proprio tempo all’aria aperta, svolgendo un’attività sana che al contempo funge da presidio del territorio. Tutto l’opposto dell’ambientalismo da salotto, il cui integralismo ci ha portato ad avere i cinghiali fin nel centro delle nostre città”