Una casa comune dei cacciatori italiani dentro la FIdC?
Siamo lieti che l’ANUU passi dalle lettere secretate al dibattito pubblico, così da consentire la consapevolezza diffusa di quanto accade nel mondo venatorio. Eliminare ipocrisie e doppi fini è una necessità per difendere bene la caccia, la FENAVERI doveva servire appunto a questo.
Scrive l’ANUU che fin dal 2010 il suo scopo era formare un’Associazione unica. Allora il tema era lo scioglimento di ANUU e CPA e la loro confluenza in FIDC.
Sono passati 7 anni e le Associazioni sono tutte al loro posto. All’ANUU piace il termine “fusione” che è equivalente a “scioglimento” o a “si mette a disposizione” della FIdC. Si ha paura di chiamare le cose con il loro nome. Se l’ANUU riteneva di risolvere così i problemi della caccia perché non è confluita in FIdC?
Questa indecisione non è onesto attribuirla, come fatto anche nella lettera inviataci, ad altre Associazioni. Sette anni e non hanno ancora la “casa comune”; questo parto assomiglia tanto a una gravidanza isterica. Castellani sfugge volutamente, per non entrare nel merito di quale Associazione si beatifica parlando di “case”, comuni o di altro tipo. Dai Notai, per le “case”, si fanno gli atti di compravendita non gli Statuti delle Associazioni!
Crediamo nel diritto dei cacciatori di conoscere.
Reiteriamo la richiesta di chiarimenti. L’ANUU si scioglie? Non fa più tessere sue? Quali allora? Così piace all’ANUU? Non hanno ancora maturato una proposta. Contraddizioni su contraddizioni.
L’ANUU, che non vede l’ora di iscriversi ad altro, intanto sgomita e “appalta” ad una Associazione della FIdC Toscana di farle tessere; si, proprio quella che li ha convertiti a “sinistra”! L’ANUU ha investito nel Tavolo della Fauna Selvatica con Legambiente, noi e Federcaccia (che rivendica il ruolo di grande mecenate), ora rinnega i Tavoli.
I cacciatori, più conosceranno, più riusciranno a decidere di quali tessere si sono stufati. Basta sigle riciclate e di comodo della “casta”… La Toscana insegna.
La CCT (oggi tutta FIdC) allora con l’ARCI Caccia, ha perso iscritti a vantaggio di altre Associazioni. La colpa è dei cacciatori?
L’ARCI Caccia, lo ribadiamo, è per una Federazione delle Associazioni Venatorie Nazionali. Vogliamo costituire contestualmente le FENAVERI Nazionale e Regionali. Non avevamo e non abbiamo la presunzione di farla da soli (a differenza di altri, non siamo autoreferenziali).
L’ANUU e la FIdC rigettano questa prospettiva in barba allo Statuto FENAVERI, da loro sottoscritto. La lettera dell’ANUU e le posizioni di FIdC non lasciano dubbi. La Federazione di Associazioni è indigesta, di comodo, un posteggio da usare in attesa di entrare in FIdC. Noi in FIdC, o comunque la chiameranno, non entreremo mai!
Se la vera novità sarà inventare un’Associazione nuova e non “papocchi”, si fondi un’Associazione moderna, ricominciando ex-novo. Le responsabilità della crisi della caccia hanno radici nell’Associazione unica FIdC che, da quando non più obbligatoria, ha portato – per libera scelta – il 50% dei cacciatori ad iscriversi ad altro. L’ANUU vuole imporre la Tessera unica, altrimenti non si riesce a restaurare il vecchio modello. È un errore, i cacciatori non hanno l’anello al naso e sanno che, l’associazione più grande, con tutto il folklore delle sigle di comodo nate per “comandare”, ha la maggiore responsabilità della crisi venatoria.
Invece, occorre fare di più per informare e documentare le intenzioni delle Associazioni perché possano – i soci – decidere. Se credono nella restaurazione, sceglieranno la FIdC.
L’ANUU è preoccupata e vuole sopprimere le Associazioni per eliminare l’offerta di cultura venatoria. Questo è un suicidio, serve alle conventicole. Si parta dalle proposte. Quale caccia per l’oggi e per il futuro? Difendere la possibilità di andare a caccia anche per chi non può permettersi il “portafoglio a soffietto”.
È obiettivo comune? Come si raggiunge?
La FENAVERI doveva servire a questo ed è rimasta un’operazione di facciata, una sigla con cui giocare a nascondino. Contrastare, come scrive l’ANUU, il coordinamento – anche quei pochi che esistono nelle Regioni – è un errore, ci si confronta, ci si unisce o divide sulle cose concrete, infatti, in Lombardia l’ANUU era con le altre Associazioni, per combattere il monopolio di Federcaccia negli ATC.
L’incontro tra le Associazioni venatorie nazionali che abbiamo proposto, ancorché saltuario e provvisorio, rappresenta una forma di rispetto verso i tanti volontari di tutte le Associazioni che, nei territori, non pensano solo a tutelare le loro sedi, dipendenti, ecc…, ma i cacciatori e con questo spirito danno le tessere.
Non sono il male cui va imposto di ritornare all’ovile. Hanno testa, cuore, idee, amore per la caccia popolare. Li tradisce chi pensa all’abolizione dell’842, soluzione utile ai soli benestanti. Quando li metterete nelle condizioni di costruirsi una nuova Associazione con nuovi gruppi dirigenti che potranno scegliervi, noi ci saremo a sostenerli. Altri artifici sono solo fatti vostri.
Non vogliamo ripetere i tanti mila euro dati alla FACE per dipendenti, sedi, etc…, affidiamoli alle decisioni del popolo venatorio. L’Europa per voi è stata promettere più tempi, più specie, più richiami, più catture, più roccoli: sono solo decenni che abbaiate alla luna… e sempre con la stessa, unica ma inutile voce.
Intanto, mentre c’è il rischio, in alcune Regioni, di “mutilare” l’Apertura Generale, collaboriamo per prendere un’iniziativa comune per evitare limitazioni senza scuse!