Problematica sfalci erbe palustri nell’area del Padule di Fucecchio
Arci Caccia Pistoia ha scritto alla Regione Toscana richiedendo l’intervento degli Assessorati all’Ambiente ed all’Agricoltura riguardo al problema della ripulitura dei terreni occupati da erbe palustri all’interno del cratere del Padule di Fucecchio. Il divieto di compiere sfalci di cannella con mezzi rumorosi e l’obbligo di asportare il materiale tagliato sembrano votati più ad impedirne l’esecuzione che a una reale tutela della fauna dell’area. Il mantenimento della viabilità e delle aree aperte deve essere considerato prioritario, per evitare i danni che l’abbandono porta ad un’area unica nel suo genere, che ha prosperato per secoli con una gestione ben precisa: quella che prevedeva il taglio estivo della cannella e il mantenimento degli spazi aperti con grandi benefici ambientali dovuti alla diversificazione degli habitat ed all’aumento dell’indice ecotonale. Facciamo presente che l’asportazione del materiale erbaceo ed arbustivo risulta tecnicamente di difficilissima esecuzione: macchine idonee al taglio della cannella palustre risultano di difficile reperibilità sul posto, e le normali barre falcianti utilizzate per la normale fienagione , considerato il terreno sconnesso ed irregolare, oltre che la presenza di legname nascosto o altri residui solidi portati dalle piene, non sono utilizzabili per ovvi motivi; l’asportazione del materiale tagliato per giunta è difficilmente realizzabile, non potendo utilizzare le normali raccogli-imballatrici trainate, di dimensioni troppo piccole e con i medesimi problemi prima ricordati; le rotoimballatrici invece hanno sicuramente il problema dell’eccessivo peso (trattore – macchina operatrice) che in un terreno palustre, seppur superficialmente asciutto, rischia di far affondare l’intero macchinario, senza parlare dei caricaballe o “bilici”. Siamo consci che l’asportazione dei materiali sia una soluzione migliore, ma resta praticamente impossibile in una zona del tutto particolare come il Padule di Fucecchio che non è certo la pianura padana. Ricordiamo infine che il regolamento approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione n. 53 del 2020, inerente la gestione delle riserve naturali e relative aree contigue, all’art. 16 comma 3 impone alla Giunta Regionale di approvare “… Regionale provvede all’approvazione di un Disciplinare per la gestione e conservazione della vegetazione palustre nelle Riserve naturali e nelle Aree contigue.” Sottolineiamo con forza che il mantenimento dell’attuale regolamentazione, che prevede sfalcio e asportazione obbligatori, in pochi anni comporterà il completo abbandono del padule, che diventerà un immenso canneto, con aumento dell’interrimento, scarsa diversificazione ambientale per le numerosissime specie di uccelli che invece prediligono alternanza di canneto e ambienti aperti. Un regolamento quindi o da rivedere o da correggere, come previsto, mediante il Disciplinare prima citato. Ci aspettiamo una risposta rapida ed incisiva, visti i tempi ristretti (ad agosto cominciano le puliture degli spazi aperti).
Arci Caccia Pistoia