Si è svolto, oggi, un incontro con la Regione Toscana per la presentazione della bozza di Calendario Venatorio 2021/22. Il nostro giudizio resta sostanzialmente positivo sulla bozza che recepisce molte delle richieste da noi avanzate come Cabina di Regia. Il testo rispecchia in larga misura quello dello scorso anno e non possiamo che ringraziare la Regione per l’ottimo lavoro svolto per continuare a tenere al sicuro il prelievo fino al 31 gennaio per turdidi, beccaccia e anatidi e per la conferma del carniere di allodole a 100 capi annui per chi caccia questa specie con i richiami vivi. Disposizione che permette di muoversi al riparo da ricorsi per dare un po’ di gratificazione a chi porta avanti questa forma di prelievo tradizionale. Abbiamo accolto con piacere anche la posizione prudente ma ottimista della Regione sul prelievo della pavoncella, esclusa in extremis lo scorso anno che, dopo la sentenza favorevole del TAR delle Marche sul calendario venatorio di quella Regione, dovrebbe tornare cacciabile. Ancora incerto, invece, il destino del moriglione, escluso lo scorso anno e che abbiamo chiesto alla Regione di cercare di reinserire nel calendario a patto che non ne pregiudichi l’inattaccabilità da parte delle associazioni animaliste. Bene quindi la proposta della Regione di fare un atto apposito per queste due specie, mettendo al riparo dai ricorsi il resto del Calendario. La nostra priorità, infatti, è quella di garantire una stagione venatoria tranquilla e con certezza su periodi e normative ai nostri cacciatori. Anche sulla preapertura alla tortora e sulla deroga allo storno, nonostante alcuni problemi emersi nei mesi scorsi, sembra che si andrà a provvedimenti simili a quelli dello scorso anno, ma occorrerà attendere ancora un po’. Altra questione sul piatto quella del buffer di 400 metri nell’area non vocata in cui il prelievo venatorio è riservato ai selettori iscritti alle squadre. Su questa questione occorre trovare una migliore alchimia tra gli interessi delle squadre, quelli dei selettori e le attese degli agricoltori. Per noi, infatti, tutti i cacciatori sono uguali ed hanno gli stessi diritti di praticare con profitto la loro attività venatoria preferita, cercando, al contempo, di ridurre al minimo i danni patiti dagli agricoltori. Per questo, la proposta della Regione di limitare la presenza del famoso buffer al solo periodo di caccia al cinghiale in battuta ci sembra condivisibile, semplicemente perché permette a tutti e non solo a qualcuno di andare a caccia senza penalizzare nessuno. Nessuno vuole ridurre il ruolo delle squadre di caccia al cinghiale, anzi pensiamo che siano una risorsa indispensabile per la gestione del territorio e quindi siamo impegnati a sostenere l’attività della tradizionale braccata, ma riteniamo semplicemente giusto che tutti i cacciatori abbiano l’opportunità di svolgere la loro passione.
Arci Caccia Toscana, Enalcaccia Toscana e Italcaccia Toscana