La presa di posizione del Ministro Costa che, in un momento di grande emergenza per il paese, è riuscito a trovare il tempo di occuparsi di pavoncelle e moriglioni, non ci ha trovato d’accordo.
Non appena la nota è stata diffusa, ci siamo prodigati chiedendo alla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Riconosciute una presa di posizione comune, ma purtroppo solo Enalcaccia ha ritenuto opportuno rispondere in modo favorevole al nostro appello. In questo clima di incertezza, la nostra Associazione ha sostenuto con forza, dalle Alpi alla Sicilia, la necessità di approvare, per quest’anno, calendari venatori che rispecchino quelli della scorsa stagione in tutte le regioni. Questo per un motivo semplice, evitare ricorsi da parte delle associazioni animaliste riproponendo testi già applicati lo scorso anno. Per questo disapproviamo con forza l’atteggiamento del Ministro, che si è preso la briga di scrivere alle Regioni, chiedendo di escludere le due specie dal prelievo, mossa già tentata due anni fa con la tortora e lo scorso anno ancora col moriglione, fortunatamente con scarsi esiti. Il Ministro, secondo noi, anziché chiedere di vietare il prelievo, cosa tra l’altro di competenza della collega Bellanova, avrebbe fatto meglio a occuparsi di rendere operativi i piani d’azione nazionale su moriglione e pavoncella. Infatti, se non è vero che l’Europa ci intima di sospendere il prelievo delle due specie, è invece verissimo che ci ha caldeggiato insistentemente l’adozione di misure per favorire l’incremento di tali specie. Ebbene, la rimozione di ciò che ostacola l’incremento di una specie e l’adozione di misure che la favoriscano, il piano d’azione appunto, quello sì che è una competenza del Ministro dell’Ambiente su cui vorremmo sapere a che punto siamo.
A tal proposito abbiamo letto con piacere questa nota diffusa dall’Europarlamentare Dreosto, con cui ci troviamo sostanzialmente d’accordo:
DAL MINISTERO AMBIENTE NUOVO ATTO CONTRO I CACCIATORI: DA BRUXELLES RISPONDONO I PARLAMENTARI DREOSTO E CASANOVA
“La nota trasmessa giovedí scorso dal Ministero dell’Ambiente alle Regioni e all’ISPRA, con la quale s’invitano gli enti a stoppare il prelievo di moriglione e pavoncella, continua sulla strada della sconcertante autarchia, già vista nella vicenda Key concepts. La paventata procedura di infrazione da parte dell’UE é del tutto pretestuosa e di chiaro indirizzo politico anticaccia” dichiara piccato da Bruxelles, l’On. Marco Dreosto, vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare caccia e biodiversitá. “La lettera a suo tempo trasmessa dalla Commissione UE agli Stati membri, dava infatti un mero indirizzo, fra l’altro vincolato all’adozione di piani d’azione sulle specie e non prevede l’apertura di alcun provvedimento d’infrazione. Semmai il Ministero ci dica perché in ben sei anni dalla procedura EU PILOT 6955/14 non sia stato adottato un piano nazionale per il moriglione e quali azioni abbia intrapreso a tutela della pavoncella, considerato che il controllo dei predatori e le pratiche agricole sfavorevoli – e non la caccia – risultano essere i fattori limitanti prioritari, indicati dallo stesso Piano d’Azione Internazionale Multispecie” conclude Dreosto. Della stessa opinione il collega Massimo Casanova, che rincara dicendo “trovo vergognoso e inaccettabile da cittadino e da cacciatore, che il Ministero pensi a chiudere la caccia ad alcune specie in un periodo cosí drammatico per il nostro paese. Le prioritá sono altre anche in materia ambientale, visto lo stato di degrado in cui versano gli habitat e zero interventi per porvi rimedio, gli unici che mettono in atto azioni di ripristino ambientale sono i cacciatori stessi” sottolinea l’Eurodeputato, che aggiunge “intervenga invece il Ministero proponendo al Governo provvedimenti rivolti a migliorare e semplificare il controllo delle specie opportuniste come il cinghiale, che sta diventando un vero flagello per gli agricoltori, mettendo a rischio la stessa biodiversitá”.
Su questo argomento, che tocca tutti i cacciatori, avremmo voluto che il mondo venatorio facesse sentire la propria voce in modo unitario, cosa che avrebbe dato maggior peso e concretezza alle nostre richieste. Per questo abbiamo tempestivamente richiesto l’intervento della Cabina di Regia. Purtroppo, invece di ricevere risposte, abbiamo dovuto vedere l’uscita di prese di posizione di singole associazioni. Iniziative che disperdono la nostra forza tra mille rivoli, conducendo in genere a dei niente di fatto. Noi abbiamo agito nel modo corretto, seguendo lo spirito unitario che ci contraddistingue. Peccato dover constatare che, al di là delle belle parole, si preferisca sacrificare l’unità sull’altare della speranza di qualche tessera in più.