Oggi si è svolta la videoconferenza tra la Regione Toscana e le Associazioni Venatorie. All’ordine del giorno temi importanti come la delibera di autorizzazione della caccia in braccata in area non vocata e il problema creato dalla lettera inviata dal Ministero dell’Ambiente riguardo al prelievo di Pavoncella e Moriglione.
La nostra posizione è stata a favore della proposta di delibera che sarà approvata a breve e che, lo scorso anno, ha contribuito a mitigare i danni in territori dove la presenza dei cinghiali è un problema. Abbiamo sostenuto la Regione riguardo al mantenimento della cacciabilità di moriglione e pavoncella e dopo le assicurazioni dell’Assessore e dei tecnici, presumiamo che non incontreremo problemi o che la Regione, comunque, saprà mettere in campo strategie difensive contro eventuali ricorsi.
Tra le varie ed eventuali sono state affrontate importanti questioni su cui avevamo interrogato la Regione:
- La ripresa delle procedure d’esame per il conseguimento di porto d’armi, abilitazione alla selezione, all’art 37 o alla qualifica di GGVV. La Regione si è impegnata a calendarizzare al più presto questi importanti appuntamenti in modo da consentire ai praticanti di poterne usufruire già dalla prossima stagione venatoria.
- Avevamo richiesto alla Regione un chiarimento circa lo svolgimento delle prove cinofile e la Regione si è impegnata a fornirci un parere scritto con i riferimenti legislativi che ci permetteranno di procedere alla ripartenza delle competizioni mantenendo in sicurezza organizzatori e concorrenti.
- Infine, si è tornati sulla deroga dello storno e la Regione, sentito il parere delle Associazioni, si è impegnata a rivedere l’obbligo di uso del tesserino elettronico. Pur consapevoli dell’importanza dello strumento, ci siamo posti il problema delle difficoltà che l’uso di questi ausili tecnologici potrebbe creare alla parte più anziana dei cacciatori. Per questo, se dovrà essere mantenuto l’obbligo di uso dell’App Toscaccia, chiediamo di poterli escludere e come sempre, suggeriamo di puntare più su sull’incentivazione all’uso che sulla costrizione.