Abbiamo ricevuto l’allegata nota, inviata dal Collegio dei Garanti della CCT all’ARCI Caccia e sembrerebbe non rimessa al gruppo dirigente della CCT che dalla stessa nota viene chiamato in causa per le competenze di una eventuale conciliazione
La nota ricorda “Ponzio Pilato”: non respinge e non accoglie il ricorso a presupposto del parere: assume la parola “presunto”: negazione della certezza del diritto che dovrebbe derivare dall’applicazione dello Statuto CCT.
I Garanti hanno detto nella lettera che non leggono, non ascoltano le parti, non hanno bisogno di documenti.
La conoscenza della documentazione è indispensabile per chiunque è chiamato, ed esprime un giudizio in particolare per un atto sanzionatorio quale è: una sospensione. Non si è voluto leggere le carte. Noi invieremo gli atti presenti in associazione scritti dai dirigenti dell’ARCI Caccia di allora nonché della CCT.
Il Collegio dei Garanti non ha voluto valutare la conformità dei documenti ARCI Caccia che devono necessariamente avere corrispondenze nei corrispettivi approvati in CCT.
Noi continuiamo a perseguire l’obiettivo che sia fatta un’operazione di verità trasparenza e giustizia.
Se poi l’obiettivo come si vocifera è quello di non volere l’ARCI Caccia nella CCT a “prescindere” dai contenuti e farla fuori a settembre allora è chiaro: il pensiero dei Garanti è parte in causa una posizione “Pilatesca” utile per raggiungere un fine già scritto: l’espulsione di comodo.
Sarà il tempo e la conoscenza a fare giustizia ed a sconfessare le ambiguità.